Descrizione
Marco Lussoso, l’autore di questo libro fotografico dedicato al mondo del vino, lo presenta così: “Ho sempre vissuto in gradi città: Roma, Pescara, Milano e Torino e purtroppo non ho mai frequentato la campagna del territorio abruzzese.
Cinque anni fa sono tornato a vivere a Pescara e, grazie a delle amicizie, ho iniziato a conoscere e apprezzare la campagna e il mondo agricolo.
Tre anni fa ho iniziato a fotografare gli uliveti abruzzesi per realizzare il libro fotografico OLIO! L’oro d’Abruzzo, visto il successo riscosso da questa mia iniziativa editoriale mi sono subito cimentato a fotografare le vigne e le cantine abruzzesi per farne un altro libro che uscirà nei prossimi mesi.
Fondamentale è stata la collaborazione di amici esperti: Monica Di Pillo, Marino Giorgetti, Jenny Viant Gomez e Pasquale Tritapepe, che hanno impreziosito questo libro coi loro testi autorevoli e che ringrazio di cuore.
Con le mie macchine fotografiche ho voluto raccontare il territorio abruzzese, le sue vigne, le cantine e le persone che fanno di questo frutto, l’uva, un prezioso prodotto chiamato vino”.
La coltivazione della vite e la produzione di vino hanno segnato profondamente la storia, le tradizioni e il lavoro degli abruzzesi fin da epoche remote. Durante l’Impero romano, Ovidio, abruzzese ante litteram, apprezzava le qualità del vino della regione la cui coltivazione si deve ai Fenici e ai Greci, così come Marziale, vissuto circa cento anni più tardi, il quale testimoniava come i vini abruzzesi imbandissero le tavole dei nobili romani.
L’Abruzzo ha un vigneto molto semplice, specializzato su due vitigni, senza grosse diversità: Montepulciano e Trebbiano insieme fanno oltre l’80% della superficie vitata.
L’Abruzzo enologico è una grande realtà: lo dimostra la crescita qualitativa supportata dall’interesse della critica e del mercato e dai successi riportati ogni anno nei concorsi nazionali ed internazionali. La valorizzazione del territorio e dei suoi vitigni autoctoni più importanti, unita ad una nuova generazione di enologi e di imprenditori vitivinicoli, rappresentano oggi i punti di forza. Il Montepulciano, in particolare, è considerato da diversi anni uno tra i grandi vitigni a bacca rossa d’Italia e rappresenta più della metà della base ampelografica regionale, oltre ad essere il vitigno di riferimento della doc Montepulciano d’Abruzzo. Il vitigno bianco Trebbiano d’Abruzzo dà origine invece all’omonima doc, altra protagonista della storia vinicola della regione.
Il territorio abruzzese è naturalmente predisposto alla vitivinicoltura, collocato tra il mare Adriatico e i massicci del Gran Sasso d’Italia e della Majella, nell’ambito dei quali si snodano tre Parchi Nazionali e più di dieci tra riserve nazionali e regionali.
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