Descrizione
“La fotografia è per me salvezza e dannazione allo stesso tempo: si divora tutta la mia vita, eppure non riuscirei a farne a meno”. Una confessione secca.
Incontro Marco Lussoso sul set che il suo staff ha allestito in Toscana e dove lui sta fotografando tre splendide modelle.
Modelle e atleti: è questo il suo mondo.
Aspetto una pausa, ma Marco sembra non stancarsi mai di scattare fotografie, incurante del caldo torrido di questa metà luglio. Mi vede, sorride, ci salutiamo.
Marco, perché un altro libro sulla moda?
“Con il precedente libro IL CORPO E LA MODA avevo iniziato a raccontare, per immagini, il mondo della moda. Questo nuovo libro conclude il mio racconto, penso. Io e mio figlio Luca, che ha realizzato fotografie suggestive, abbiamo cercato di descrivere quello che c‘è dietro la creazione di abiti da sogno. Molti scatti illustrano il lavoro nascosto, mostrano le figure professionali coinvolte”.
Come avete lavorato?
“Abbiano fotografato senza modificare la realtà, usando esclusivamente le luci naturali, perché anche solo l’utilizzo di un flash, avrebbe alterato la situazione che avevamo di fronte. La mia soddisfazione è pensare di esserci riusciti, offrendo al lettore un’immagine pulita e reale, a volte a discapito della qualità tecnica”.
E’ stato facile?
“Decisamente no. La settimana della moda è glamour, ma anche molto faticosa. Le sfilate sono tantissime e l’una di seguito l’altra, senza tregua. C’è a malapena il tempo di mangiare un panino nel backstage. Entrare alle sfilate vuol dire lunghe attese, in piedi, ammassati, per poi finire, una volta dentro, tutti appiccicati, in fondo alla passerella sgomitando con gli altri fotografi per trovare la posizione migliore, morendo di caldo, mentre si continua ad aspettare.
Si comincia alle 8 del mattino e non si sa mai quando si finisce”.
Mi descrivi la tua foto di moda?
“Amo fotografare la moda e nei miei lavori cerco sempre di dare una creatività artistica, preferisco ritrarre le modelle senza effetti artificiali. La foto di moda, quella delle riviste, è spesso noiosa, sempre uguale. La mia curiosità mi stimola a conoscere le persone che fotografo, a instaurare un rapporto con loro, cercando soprattutto, con le mie fotografie, di trasmettere delle emozioni. La fotografia è la mia vita, la mia mente, il mio pensiero. Quando mi guardo indietro per fare un bilancio, vedo quello che ho fatto: è una sensazione bellissima e mi fa pensare che non mi sono ancora stancato di questo lavoro”.
Ad ogni stilista hai dedicato uno spazio diverso. Con quale criterio?
“Ad ognuno di loro ho riservato un numero di pagine, basandomi unicamente sulle situazioni e sulle immagini che siamo riusciti a fotografare”.
Cosa significa questo libro per te?
“IT’S FASHION riflette la mia vita professionale, quella scintillante della moda, delle passerelle e delle belle donne. Vita che non mi fa perdere contatto con un’altra realtà, dove le luci non si accendono e le donne combattono ogni giorno la loro battaglia contro il dolore e la sofferenza. Entrambe sono la mia vita”.
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